È stato condotto un nuovo studio interessante pubblicato direttamente dalla ESC (European Society of Cardiology) e che noi di Life Tree siamo ben felici di condividere. Si tratta di uno studio importante condotto dal Prof. Federico Migliore sul rischio di ictus durante la Fibrillazione Atriale.
Vi invitiamo quindi a leggere le parole del dottore, che contengono non solo le analisi ma anche le conclusioni tratte dall’importante studio.
Studi osservazionali suggeriscono che il rischio di ictus è molto basso quando la durata dell’episodio di fibrillazione atriale (FA) è di durata <48 ore e il profilo di rischio clinico, stimato attraverso il punteggio CHA2DS2VASc, è basso (un punteggio di 0 per gli uomini e 1 per le donne). Le recenti indicazioni delle linee guida 2020 della Società Europea di Cardiologia (ESC) per questo scenario clinico si basano principalmente sul consenso. In questa survey abbiamo voluto valutare l’attuale pratica clinica sull’anticoagulazione prima e dopo la cardioversione (CV) in pazienti con FA di durata <48 ore e basso rischio di ictus. I principali risultati della nostra indagine sono:
- eterogeneità nella gestione anticoagulante sia prima che dopo CV in pazienti a basso rischio di ictus con FA <48 ore;
- più alto utilizzo di eparina periprocedurale a basso peso molecolare (utilizzo off label) rispetto all’utilizzo di anticoagulanti orali non antagonisti della vitamina K;
- maggiore utilizzo di ecocardiografia transesofagea pre-CV per CV elettrica che per CV farmacologica;
- maggior utilizzo di una terapia con anticoagulanti orali (OAC) post-CV di 4 settimane, principalmente per CV elettrica;
- infine, la maggior parte degli intervistati non continua la terapia anticoagulante orale post-CV se la durata dell’episodio è <24 ore rispetto a 24-48 ore.
I risultati ottenuti in questo sondaggio evidenziano la necessità di ulteriori ricerche che forniscano chiarimenti sulla sicurezza della CV senza anticoagulante nei pazienti con FA di breve durata e basso profilo di rischio.