Morti improvvise nello sport tra i giovani: l’ultima indagine

Per l’articolo di oggi traiamo ispirazione da uno degli ultimi studi pubblicati sull’ European Heart Journal (EHJ) inerente le morti improvvise tra i giovani atleti condotto dall’ Università di Padova e dall’ULSS 2 dove vengono messe in luce importanti novità inerenti l’importanza di portare avanti studi approfonditi sulla popolazione, anche se giovanissima, per indagare sulla natura degli incidenti cardiaci (specialmente in ambito sportivo).

Sono stati monitorati ben 22.324 giovani atleti tra i 7 e i 18 anni, i quali durante gli anni sono stati sottoposti a 65.397 visite.

Ma vediamo assieme nel dettaglio.

OBIETTIVO

Questo studio mirava a riportare i risultati a lungo termine del programma italiano di screening pre-partecipazione cardiovascolare (PPS) in atleti giovani e competitivi.

I METODI E RISULTATI OTTENUTI

Lo studio ha valutato la resa diagnostica per le malattie a rischio di morte cardiaca improvvisa (SCD), i costi delle valutazioni seriali e gli esiti a lungo termine della PPS in una vasta popolazione di bambini italiani (intervallo di età, 7-18 anni). Il PPS è stato ripetuto annualmente e includeva anamnesi, esame fisico, elettrocardiogramma a riposo e stress test; ulteriori test sono stati riservati agli atleti con risultati anormali. In un periodo di studio di 11 anni, 22 324 bambini consecutivi [62% maschi; età media, 12 (intervallo interquartile, 10-14) anni al primo screening] sono stati sottoposti a un totale di 65 397 valutazioni annuali (mediana 2,9/bambino). Le malattie cardiovascolari a rischio di SCD sono state identificate in 69 bambini (0,3%) e includevano cardiopatie congenite (n = 17), canalopatie (n = 14), cardiomiopatie (n = 15), cicatrice ventricolare sinistra non ischemica con aritmie ventricolari (n = 18) e altre (n = 5). Le malattie cardiovascolari a rischio sono state identificate su tutta la fascia di età e più frequentemente nei bambini ≥12 anni (n = 63, 91%) e su valutazione ripetuta (n = 44, 64%). Il costo stimato per diagnosi è stato di 73 312€. Durante un follow-up di 7,5 ± 3,7 anni, un bambino con risultati normali di PPS ha avuto un episodio di arresto cardiaco rianimato durante l’attività sportiva (frequenza di eventi di 0,6/100.000 atleti/anno).

CONCLUSIONI

Il programma PPS ha portato all’identificazione di malattie cardiovascolari a rischio di SCD nell’intera fascia di età degli studi dei bambini e più spesso su valutazioni ripetute. Tra i bambini sottoposti a screening, l’incidenza di arresto cardiaco correlato allo sport durante il follow-up a lungo termine è stata bassa.

Inoltre è emerso che grazie al modello di screening italianosono state potenzialmente salvate le vite di 69 giovani atleti: lo 0,3% dei giovani che pratica sport ha una condizione cardiovascolare che lo espone al rischio di un grave evento cardiaco.

Cosa ancora più fondamentale è quanto sia importante portare avanti frequentemente una pratica come lo screening italiano come afferma il dott. Sarto ad Open.it:

«La nostra modalità di screening differisce da quella proposta in altri Paesi come il Regno Unito, dove i giovani calciatori vengono sottoposti a un’unica valutazione cardiovascolare all’età di 16 anni».

«Quando la prima valutazione non è in grado di evidenziare la patologia, risultano fondamentali i controlli successivi».

Ricordiamo, sentendoci noi di Life Tree parte attiva di questa manovra per aumentare la consapevolezza tra la popolazione, che il defibrillatore proprio per questi casi risulta essenziale per aumentare significativamente la chances per salvare una vita:

«Su 22.324 sportivi valutati, uno soltanto è stato colpito da arresto cardiaco durante l’attività sportiva, ed è sopravvissuto grazie alla rianimazione cardiopolmonare con l’uso del defibrillatore».

Qui inoltre potrete trovare lo studio completo sul sito ufficiale dell’ EHJ, diretto dal dott. Patrizio Sarto e la sua equipe: Alessandro Zorzi, Laura Merlo, Teresina Vessella, Cinzia Pegoraro, Flaviano Giorgiano, Francesca Graziano, Cristina Basso, Jonathan A Drezner, Domenico Corrado.