…Un problema irrisolto da risolvere
Mercoledì 11 gennaio 2017 si è svolto a Ferrara un incontro AIAC regionale incentrato su una delle peggiori “piaghe” dell’elettrofisiologia: le infezioni dei device.
Dopo una breve introduzione sull’epidemiologia e le dimensioni del problema, è stato sottolineato come l’aumentato numero di device impiantati è stato accompagnato da un aumento non proporzionato ma decisamente superiore del numero di infezioni. Le ragioni principali sono probabilmente da attribuirsi all’aumento della complessità dei dispositivi impiantati e alla popolazione decisamente più fragile a cui questi sono riservati.
In quest’ambito i dati nazionali e anche internazionali scarseggiano per cui lo studio RI-AIAC ci permetterebbe per la prima volta di avere dati italiani a riguardo da sfruttare al meglio per ridurre questo problema e di conseguenza migliorare la prognosi dei nostri pazienti. Durante l’incontro si sono ribaditi e soprattutto aggiornati alla luce delle nuove evidenze quelli che sono i principali fattori di rischio e le armi diagnostiche (cliniche, laboratoristiche e di imaging) di cui oggi disponiamo.
La seconda parte dell’incontro ha poi focalizzato l’attenzione sui comportamenti e presidi (tra cui l’envelope antibatterica) che possono ridurre il problema.
Successivamente vi è stato un contributo molto importante da parte dell’infettivologo, il prof. Cultrera, che ha spostato il problema sotto un punto di vista diverso rispetto a quello che noi cardiologi siamo abituati e ha suggerito molti spunti interessanti. In particolare, anche l’infettivologo ha sottolineato come sia importante in questo campo avere dati nazionali e non basarsi su dati provenienti da Usa o altri paesi esteri (di nuovo viene stressata l’importanza di RI-AIAC che risponderebbe a questa mancanza) e creare, in un mondo ideale, perfino una fotografia di ogni centro con la successiva personalizzazione della profilassi antibiotica per nazione e per centro stesso.