Catena del soccorso: quando ognuno di noi può salvare vite.

Salvare una persona colpita da un arresto cardiaco è un processo fondamentale ma soprattutto un percorso dettato dalla precisione, scandito dai tempi del metronomo: ogni secondo è cruciale, ogni mossa deve essere consapevole che è un pezzo di un grande meccanismo. Stiamo parlando della catena del soccorso.

La catena del soccorso è un termine metaforico coniato dall’American Heart Association per esprimere, in modo sintetico e facilmente memorizzabile, l’approccio universalmente riconosciuto alla gestione dell’arresto cardiaco, sottolineando l’importanza della sequenza e della precocità degli interventi di primo soccorso. La sopravvivenza in caso di arresto cardiaco dipende dalla realizzazione della corretta sequenza di una serie di interventi.

La catena del soccorso è costituita da quattro fasi concatenate tra loro: la mancata attuazione di una delle fasi porta inevitabilmente all’interruzione della catena, riducendo in modo drastico le possibilità di portare a termine con esito positivo il soccorso.

Le quattro fasi sono:

  • Allarme precoce – rapida attivazione del sistema di emergenza 118.
  • RCP precoce – inizio precoce delle procedure di rianimazione cardiopolmonare.
  • Defibrillazione precoce – utilizzo precoce del defibrillatore semi-automatico.
  • ACLS precoce – ospedalizzazione e applicazione tempestiva delle procedure del soccorso medico avanzato.

Un percorso studiato a fondo per massimizzare le chances per riuscire a salvare una vita in pericolo, uno strumento così importante che necessità la giusta visibilità per preparare ciascuno di noi nella buona riuscita di un gesto che dovrà essere naturale, spontaneo, veloce.

Abbiamo un esempio concreto a dimostrazione delle nostre parole, una storia che fa riflettere ma anche che ci da la spinta all’importanza della formazione su questo tema.

Un ex calciatore agonista e allenatore a Vittorio Veneto mente svolge jogging alle ore 10 si è accasciato a terra. Un soccorritore che era nei pressi ha chiamato il 118 e iniziato le manovre rianimatorie. All’arrivo dei soccorsi il paziente era in fibrillazione ventricolare e defibrillato due volte. Viene inviato l’ECG in cardiologia di Conegliano dove il cardiologo di guardia Dr Allocca ha immediatamente attivato la rete dell’infarto. Il paziente giunse con elisoccorso direttamente in emodinamica di Conegliano dove l’equipe con il Dr Preti hanno eseguito un angio plastica salvavita.

Questa si chiama catena del soccorso.