Sono arrivati 502 sì in aula alla proposta di civiltà, in quota Forza Italia, che disciplina gli obblighi di utilizzo dei defibrillatori al di fuori degli ospedali. Saranno ovunque, su treni, aerei, ma anche a scuola e sui bus
Con il consenso unanime dell’aula della Camera ha avuto il via libera la proposta di legge sui defibrillatori. Sono arrivati 502 sì in aula alla proposta di civiltà, in quota Forza Italia, che disciplina gli obblighi di utilizzo dei defibrillatori al di fuori degli ospedali. Saranno ovunque, su treni, aerei, ma anche a scuola, all’università e sui bus. Nella consapevolezza che un defibrillatore tempestivamente usato per un arresto cardiaco può salvare la vita. Fra le novità arrivano due milioni l’anno, dal 2020, per acquistarli. Dal testo scompare la parola obbligo, ma compare la «progressiva diffusione» dei defibrillatori nelle sedi delle Pa aperte al pubblico con almeno 15 dipendenti. Ma anche in aereoporti, porti, stazioni ferroviarie, marittime e della navigazione interna con percorrenza di almeno due ore.
Una legge che impone alla morte di ripiegare
«Una legge che sfida il destino, guarda con coraggio la morte e gli impone di ripiegare. L’abbiamo battezzata ‘Salva Vita’ non a caso», ha sottolineato Giorgio Mulé, relatore e padre della norma, che passa ora al Senato per il via libera definitivo.
Un percorso virtuoso che ha visto unite tutte le forze in Parlamento
«Il percorso di questa legge è stato virtuoso e ha visto la partecipazione attiva e matura di tutte le forze politiche presenti in Parlamento, gettando le basi di una legislazione all’avanguardia, con un solo obiettivo: fare presto e bene». Per Mulè «è un traguardo storico: questa legge prevede la presenza dei defibrillatori su aerei e treni, navi e bus, in aeroporti e stazioni, nelle scuole e nelle università. Nella vita parlamentare guardiamo a due cose: al senso della vita e al senso del tempo. Con questa legge oggi abbiamo dato un senso al nostro tempo ma soprattutto alla vita di questo Parlamento».
Giulia Grillo: campagna di sensibilizzazione di primo soccorso
Soddisfatta la ministra della Salute Giulia Grillo: «Bene il voto di Montecitorio sulla proposta di legge per i defibrillatori. Su temi così importanti è bello essere uniti: al ministero della Salute abbiamo stanziato oltre 2 milioni per dotare le strutture pubbliche di defibrillatori e presto con la Rai lanceremo una campagna di sensibilizzazione di primo soccorso».
Un decreto per favorire la progressiva diffusione
Il programma pluriennale per favorire la diffusione e l’utilizzazione dei defibrillatori , con priorità in scuole e università, sarà definito con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute e di concerto con i ministro dell’Economia, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica. Il decreto dovrà essere pubblicato entro 120 giorni dalla data di approvazione della legge. Il programma avrà la durata di 5 anni e potrà essere aggiornato, tenendo conto della diffusione e dell’utilizzazione dei defibrillatori.
Defibrillatori in teche accessibili
Gli enti territoriali, sempre entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, dovranno adottare dei regolamenti per prevedere l’installazione, nel proprio territorio, di postazioni di defibrillazione ad accesso pubblico adeguatamente segnalate. Postazioni dotate di sistemi automatici di chiamata e di segnalazione ai servizi di emergenza. I defibrillatori installati in luoghi pubblici dovranno essere collocati in teche accessibili al pubblico 24 ore su 24. Ci sarà anche un’apposita segnaletica che indicherà la posizione del dispositivo in maniera ben visibile e univoca. Gli enti territoriali dovranno anche incentivare l’installazione dei defibrillatori nei centri commerciali, nei condomìni, negli alberghi e nelle strutture aperte al pubblico. Tutti potranno usare il defibrillatore.
Da “Il Sole 24 Ore” del 30/07/19